Gianni Berengo Gardin

Gianni Berengo Gardin è nato a Santa Margherita Ligure nel 1930. Comincia ad interessarsi di fotografia nel 1954. Dopo aver vissuto a Roma, Lugano, Venezia e Parigi, dal 1965 si stabilisce a Milano, cominciando la sua carriera di fotografo professionista. Diventa uno dei soci del circolo fotografico veneziano La Gondola e del Gruppo Friulano per una Nuova Fotografia. Successivamente, fonda, con la collaborazione di alcuni amici, il Gruppo fotografico Il Ponte. Dedito ad una fotografia di forte impostazione realista e sempre rivolta ad un reportage diretto, pubblica il suo primo servizio fotografico nel 1954, per la testata Il Mondo, con la quale inizia una lunga collaborazione. Qui incontra Mario Pannunzio, che ,più che un amico, è stato per lui un maestro di fotografia e di vita. Il Mondo, al quale partecipa fino al 1965, rappresenta per Berengo Gardin un grande trampolino di lancio. In breve tempo, inizia a collaborare con le più importanti riviste di stampa illustrata italiana e straniera (Domus, L'Espresso, Time, Stern, Vogue, Le Figaro …).
Tra il 1963 e il 1983 importante è poi la sua la collaborazione con il Touring Club Italiano, durante la quale realizza numerosi volumi in Italia e all’estero, e con l’Istituto geografico De Agostini. Tra il 1984 e 1985 ha collaborato regolarmente con il settimanale Epoca. Molte sue fotografie pubblicitarie, utilizzate negli ultimi cinquant'anni, rappresentano un punto di riferimento per il mondo della comunicazione. Berengo Gardin ha esposto le sue foto in centinaia di mostre che hanno celebrato il suo lavoro e la sua creatività in diverse parti del mondo: il Museum of Modern Art di New York, la George Eastman House di Rochester, la Biblioteca Nazionale di Parigi, gli Incontri Internazionali di Arles, il Mois de la Photo di Parigi, le gallerie FNAC. Nel 1991 una sua importante retrospettiva è stata ospitata dal Museo dell'Elysée a Losanna e nel 1994 le sue foto sono state incluse nella mostra dedicata all'Arte Italiana al Guggenheim Museum di New York. Ad Arles, durante gli Incontri Internazionali di Fotografia, ha ricevuto l'Oskar Barnack - Camera Group Award. Gianni Berengo Gardin ha pubblicato oltre 200 libri di fotografia. Nel 1972 il magazine Modern Photography lo ha inserito tra i ‘World’s 32 Top Photographers’. Nel 1975, Cecil Beaton lo ha citato nell’opera ’The Magic Image: The Genius of Photography from 1839 to the Present Day’. Nel 1975, Bill Brandt lo ha scelto per la mostra ‘Twentieth Century Landscape Photographs’ al Victoria and Albert Museum, a Londra. È stato l’unico fotografo menzionato da E. H. Gombrich nel volume The Image and the Eye (Oxford, 1982). Italo Zannier lo ha decritto come ‘il più importante fotografo del dopoguerra’. È tra gli ottanta fotografi selezionati da Henri Cartier-Bresson per l’esposizione ‘Les Choix d’Henri Cartier-Bresson’. Nel 2008, Berengo Gardin è stato premiato al Lincoln Center di New York con il «Lucie Awards» alla carriera. Uno dei massimi riconoscimenti internazionali nell’ambito della fotografia, istituito nel 2002, il premio vanta illustri predecessori quali Henri Cartier Bresson, Gordon Parks, Williem Klein, Wily Ronis, Elliot Erwitt. Dal 1990 è rappresentato dall’Agenzia Contrasto. Nel 2009 ha ricevuto la Laurea honoris causa in Storia e Critica dell’Arte dall’Università degli Studi di Milano.

Gianni Berengo Gardin vive e lavora a Milano. 




Andreas H. Bitesnich

Andreas Bitesnich è nato a Vienna (Austria) nel 1964. Terminati gli studi secondari, fa apprendistato nel commercio al dettaglio. Durante il servizio militare, si presta a scattare le fotografie per i tesserini di identificazione dei soldati. Quando un suo conoscente, assistente fotografo di moda a Milano, gli mostra il suo portfolio di immagini in bianco e nero, divampa in lui l’amore per la fotografia. Il giorno successivo, Bitesnich acquista la sua prima macchina fotografica. Da quel giorno, fotografa qualsiasi soggetto si presenti davanti al suo obbiettivo. Trasformato il bagno di casa in una camera oscura, per due anni conduce una doppia vita, vendendo apparecchiature elettriche di giorno e immergendosi totalmente nella fotografia durante la notte. Nel 1989, decide di tradurre la sua principale passione in una professione, creando un proprio studio. Acquista un macchina fotografica middle-format che paga tre settimane più tardi, con i proventi di una commissione. Senza mai chiedere aiuti economici, riesce a dotarsi dell’intera attrezzatura professionale passo dopo passo. Bitesnich è un perfezionista ed è fermamente convinto che questo sia “ the only way to fly higher than the others” ( l’unico modo per volare più in alto degli altri). Per sua stessa ammissione , vive, respira, divora fotografia; studia, esplora, sperimenta. Armonia ed equilibrio, con un leggero tocco di tensione, sono gli ingredienti chiave del lavoro di Bitesnich. “The images belong to an organic creative process that has to do with the fascination for the relation between body, time and space in a continual interaction of tension and balance” ( le immagini appartengono ad un processo creativo organico che ha a che fare con il fascino per le relazioni tra il corpo, il tempo e lo spazio, secondo una continua interazione tra tensione ed equilibrio). I suoi scatti celebrano il corpo umano colto nella più naturale plasticità delle sue forme. Restando sempre fortemente ancorato alla convinzione che qualsiasi ambizione può essere realizzata attraverso una grande determinazione e un duro lavoro quotidiano, Andreas Bitesnich è oggi uno dei più quotati fotografi a livello internazionale, specialmente per quel che concerne il nudo. Ha pubblicato con diverse case editrici numerose e importanti monografie. Le sue fotografie compaiono regolarmente sui magazines di tutto il mondo. Andreas H. Bitesnich vive e lavora in Austria.




Maurizio Galimberti

Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956. Si trasferisce a Milano dove oggi vive e lavora.

Dal 1983, focalizza il suo impegno sulla Polaroid. Inizia la collaborazione con Polaroid Italia della quale diventa ben presto testimonial ufficiale realizzando il volume Polaroid Pro Art pubblicato nel 1995. Viene nominato “Instant Artist” ed è ideatore della Polaroid Collection Italiana. Nel 1992 ottiene il prestigioso Gran Prix Kodak Pubblicità Italia. Per Kodak Italia realizza nel 2000 una mostra itinerante della serie “I Maestri”. Reinventa la tecnica del “mosaico fotografico” che inizialmente adatta ai ritratti, nei quali è evidente il richiamo al fotodinamismo dei Bragaglia e la ricerca del ritmo, del movimento. Numerosi divengono i ritratti eseguiti a esponenti del mondo del cinema, dell’arte e della cultura. Partecipa al Festival del Cinema di Venezia con il ruolo di ritrattista ufficiale. Nel 1999 viene indicato dalla rivista italiana «Class» quale primo fotografo-ritrattista italiano all’interno delle classifiche di merito stilate dal mensile. Il suo ritratto di Johnny Depp del 2003 è scelto come immagine per la copertina del mese di settembre del prestigioso «Times Magazine». Il “mosaico” diviene ben presto la tecnica per ritrarre non solo volti, ma anche paesaggi, architetture e città. Tra il 1997 e il 1999 realizza due importanti lavori per le città di Parigi e Lisbona. Nel 2003 dedicherà il suo lavoro alla realizzazione del volume Viaggio in Italia. Nel 2006 New York diviene la rappresentazione ideale del mondo contemporaneo. A questa città dedicherà un ulteriore lavoro del 2010 realizzando un importante corpus di Polaroid Singole e di Mosaici. Seguiranno i lavori realizzati in altre città come Berlino, Venezia e Napoli. Il desiderio di rendere attuali gli oggetti del passato, diviene concreto attraverso i Ready-made. Per conto della Società Calcio A.C. Milan ha realizzato un lavoro di ritratti denominato Il Milan del Centenario. Con Jaeger-LeCoultre ha realizzato le immagini del volume sulla manifattura a cura di Franco Cologni. Per FIAT Auto ha realizzato il calendario nel 2006 e il volume Viaggio in Italia… Nuova Fiat 500….Per Kerakoll Design ha realizzato il volume New York Matericomovimentosa. In collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte ha realizzato il volume Il fotografo, mestiere d’arte a cura di Giuliana Scimè. Nell’ottobre 2009, in occasione della riapertura di Polaroid, è invitato in veste di testimonial ufficiale alla fiera della fotografia di Hong Kong, di Las Vegas e al Tribeca Film Festival, realizzando portraits performance con Lady Gaga, Chuck Close e Robert De Niro.
Nell’aprile del 2011, Impossible, gli ha dedicato un instant film in bianco e nero dal titolo Impossible Maurizio Galimberti special edition. Nel 2013 realizza con Giart il progetto Paesaggio Italia, una mostra e un libro a cura di Benedetta Donato edito da Marsilio Editori, divenuto progetto itinerante.
Nel 2014 ha partecipato ad ArteFiera con "Italyscapes" ed un anteprima del nuovo progetto sulla città di Parigi su cui attualmente sta lavorando.



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